Malattia sociale, autoimmune, caratterizzata da specifiche lesioni all’intestino e spesso allo smalto dei denti. È la celiachia, molto più di un’intolleranza ai derivati della farina, molto meno di una malattia incurabile. La malattia celiaca in realtà si può affrontare con un connubio vincente: diagnosi tempestiva e dieta appropriata.
MAis, RIso, POtato (patate in lingua inglese) e grano SAraceno sono gli ingredienti che possono far parte della dieta dei celiaci e al contempo i componenti che danno il nome alla onlus “Ma.Ri.Po.Sa”, di cui è promotrice la professoressa Margherita Bonamico.
“La celiachia – spiega la professoressa Bonamico – è una malattia dovuta all’intolleranza al glutine del frumento e sostanze simili, che sono presenti anche nella segale. Chi soffre della malattia deve quindi seguire un regime alimentare particolare”.
Molti celiaci tuttavia non sanno di essere malati poiché questa patologia può essere asintomatica per anni o non mostrarsi con la comune sintomatologia.
“La celiachia – chiarisce infatti la professoressaAntonella Polimeni – si può manifestare anche con sintomi a carico di altri apparati, tra cui il cavo orale. Nello specifico, lesioni dello smalto o stomatiti aftose ricorrenti (patologie della mucosa orale), possono indurre un sospetto di malattia celiaca, anche in assenza dei sintomi classici”.
Fondamentale è dunque diagnosticare al più presto la malattia per iniziare una dieta corretta. In questo modo il celiaco, da “bruchetto” che soffre senza sapere il perché, potrà trasformarsi in una splendida “farfalla”, che nella lingua spagnola è, appunto, la “mariposa”.
L’associazione Mariposa è inoltre impegnata nel progetto “scuola di vela”, nel supporto neuro-psichiatrico e psicologico ai bambini celiaci e nella realizzazione di un libro di gustose ricette senza glutine. L’associazione si avvale della collaborazione di personale sanitario, di familiari dei celiaci e dei celiaci stessi.
“Ci tenevo a essere presente oggi per dare il mio contributo – commenta, a margine dell’evento, il papà di una piccola paziente, – e voglio dire che il team medico che segue mia figlia è veramente splendido. Sono riusciti a capire subito il problema e hanno avuto un approccio, oltre che professionale, anche molto amorevole e questo ha aiutato mia figlia e noi ad affrontare la malattia nel miglior modo possibile”.

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